Nel corso della conferenza stampa a margine del meeting della Banca Centrale Europea che si è recentemente concluso, il Presidente della BCE Mario Draghi ha chiaramente ed esplicitamente indicato che per ora non è stata discussa alcuna modifica al programma di QE (quantitative easing) in essere, sia in termini di durata che di composizione. La riunione ha quindi avuto un carattere interlocutorio spostando tutte le attese di eventuali cambiamenti volti ad assicurare un’implementazione “smooth” del programma di acquisto titoli sulla fine dell’anno.
Tra l’altro, Draghi ha dichiarato che per ora il quantitative easing non si trova a dover fronteggiare immediati problemi di scarsità dei titoli. Sul fronte banche, il Presidente ha ribadito che le attuali regole sul bail-in prevedono la necessaria flessibilità, mentre al momento non si evidenziano problemi di solidità di alcuna banca europea di dimensioni significativa. I mercati hanno accolto in maniera mista l’esito del meeting: poco dopo le ore 15 i listini azionari sono in territorio negativo, mentre sul comparto del credito gli indici derivati di CDS registrano un discreto restringimento degli spread. Il Crossover oscilla in area 320pb, sui minimi dell’ultimo mese, e gli Itraxx Finanziari sono anch’essi ben intonati, in particolare il Subordinato, ove però gli spread denaro/lettera sono particolarmente ampi a segnalare scarsa liquidità e/o incertezza tra gli operatori.
La riunione BCE si è dunque conclusa rispettando le attese per lo scenario centrale. A dicembre ci attendiamo invece dei cambiamenti più sostanziosi, con possibile proroga del piano di quantitative easing per almeno tre o sei mesi rispetto al piano attuale, o un anticipo di tapering…
