In Giappone i flussi di import e di export sono sempre più deboli. E così, all’interno di un calendario di dati macro piuttosto scarno (ma, di contro, molto attivo per quanto concerne le decisioni delle principali Banche centrali del mondo), le esportazioni giapponesi registrano una flessione pari a -9,6 per cento anno su anno in agosto, confermandosi in calo per l’undicesimo mese consecutivo e deludendo il consenso di una variazione più contenuta a -4,7 per cento anno su anno.
Dall’altra parte della bilancia commerciale, si registra altresì una contrazione anche per le importazioni, che scendono del 17,3 per cento a fronte di stime di -16,6 per cento anno su anno, ma recuperano dal -24,7 per cento di luglio. Complessivamente il saldo della bilancia commerciale di agosto registra il primo deficit degli ultimi tre mesi a -18,7 miliardi di yen. Nel corso della giornata il focus si sposterà prima a Parigi, con l’OCSE che pubblicherà l’aggiornamento delle stime economiche, e dopo negli USA dove si chiuderanno i lavori della riunione del FOMC.
Per quanto concerne questi ultimi, sta diventando sempre più probabile che il FOMC non produrrà alcune variazioni sul fronte dei tassi di riferimento, con il comitato che pertanto dovrebbe mantenere invariato il livello di riferimento. Nel comunicato a margine della riunione, il FOMC dovrebbe tuttavia sancire la possibilità di poter incrementare i tassi di riferimento nelle prossime riunioni di fine anno e, in particolar modo, in quella di dicembre, considerato che quella di novembre cadrà troppo a ridosso dell’esito dell’altro grande evento del mese, rappresentato dalle elezioni presidenziali USA.
