Secondo quanto afferma un recente studio condotto dalla Ohio State University, e pubblicata sull’ultimo numero del Journal of Occupational and Environmental Medicine, lavorare troppo fa male. Non una grande scoperta, direte voi. Tuttavia, lo studio si è concentrato soprattutto sulle condizioni femminili, scoprendo che le donne (e soprattutto le donne in carriera) che lavorano più degli uomini, possono subire delle conseguenze non certo positive. In particolare, lo studio ricorda che la giornata di lavoro dovrebbe essere formata per tutti da 8 ore, con altrettanto ore di riposo e, al massimo, 2-3 ore di straordinari. Capita però che, molto spesso, nei lavori moderni si arrivi a lavorare anche 12 ore al giorno, con conseguenze molto sgradite sotto il profilo della salute fisica, e di quella mentale. Conseguenza sgradite, soprattutto nella sfera femminile.
In maniera ancora più dettagliata, la ricerca sostiene infatti che l’eccesso di lavoro nelle donne genererebbe effetti ancora più negativi di quelli avvertibili negli uomini. E questo non certo perchè le donne non possono tollerarlo (anzi, la ricerca rende merito alle donne ricordando che possono tollerare maggiori carichi di lavoro anche meglio!) ma perchè mina il loro fisico in misura più incisiva. Gli effetti collaterali di tale super lavoro, non si avvertono inoltre in tempo reale, ma gradualmente nel tempo, pur potendosi manifestare già nelle giovani donne e nelle quarantenni. In termini più precisi, l’eccesso di lavoro nelle donne significa artrite precoce, depressione, problemi di natura cardiaca, problemi circolatori, malattie respiratorie, ansia, problemi alle ossa, problemi alla schiena. Non bisogna dimenticare, infatti, che le donne spesso non seguono solo il proprio lavoro, quanto anche la famiglia e la vita dei figli…
