Intorno al 1970, negli Stati Uniti, Kenneth H. Cooper, un medico della NASA, elaborò un programma per aumentare l’efficienza fisica degli astronauti. Dalle sue ricerche nacquero gli esercizi detti aerobici, perché consentivano un migliore sfruttamento dell’ossigeno immesso nel corpo (aerobico significa proprio “che utilizza ossigeno”). In breve il dottor Cooper decise di abbandonare la ricerca spaziale per dedicarsi completamente, sulla base dei successi conseguiti, al perfezionamento del suo programma. Fondò così il Centro di aerobica di Dallas, nel Texas, per rivolgersi a un pubblico più vasto. La sua ginnastica infatti, pur essendo nata per rispondere ai requisiti di una fascia di utenti molto speciale, si prefiggeva uno scopo utilissimo per tutti: il raggiungimento dello stato di benessere completo. La filosofia alla base dell’aerobica persegue l’equilibrio tra il corpo e la mente, tra il fisico e le emozioni, che, una volta raggiunto, produce l’instaurarsi del benessere completo.
Tre sono i “bisogni fondamentali” da soddisfare per raggiungere questo scopo. Il primo è quello dell’attività aerobica, costituita da esercizi fisici che provocano l’assorbimento di ossigeno per tempi lunghi, costringendo l’organismo a migliorarne lo sfruttamento. Il secondo è quello relativo alla dieta: un’alimentazione corretta e sana è un requisito base per la perfetta condizione fisica. Il regime nutrizionale si basa, ancora una volta, sul principio di equilibrio, secondo il quale l’apporto calorico quotidiano deve essere suddiviso in: 50 per cento di calorie provenienti da carboidrati complessi, 20 per cento da proteine, 30 per cento da grassi. Se i due primi bisogni fondamentali sono di carattere strettamente fisico, il terzo tocca la sfera delle emozioni. Si tratta infatti di ristabilire il precario equilibrio emotivo dell’uomo moderno, vittima dello stress, sulla base di uno sviluppo armonico della sua efficienza fisica. L’alimentazione corretta, l’esercizio fisico aerobico, il riposo ben dosato, sono elementi indispensabili che concorrono al processo di riconciliazione tra il corpo e le emozioni. Da questa importante base teorica prende l’avvio il programma della ginnastica aerobica. Sarebbe meglio parlare di attività aerobica, poiché varie sono le forme di espressione dell’esercizio aerobico: il nuoto, la corsa, la marcia, la danza, la bicicletta, qualsiasi disciplina sportiva liberamente scelta.
Ciò che le accomuna è il programma aerobico, articolato in quattro stadi fissi: il riscaldamento, lo stadio aerobico, il raffreddamento, il corpo libero e il sollevamento pesi. Il riscaldamento consiste in due o tre minuti di esercizi facili, con movimenti eseguiti in scioltezza; segue poi lo stadio aerobico, cioè l’allenamento nello sport prescelto, per almeno 20-30 minuti, in modo da far funzionare il cuore al ritmo cardiaco ottimale. Il “battito cardiaco target” è un valore variabile da individuo a individuo che si calcola in base ad apposite tabelle. Il raffreddamento prevede un periodo di cinque minuti di movimento ma a ritmo più lento, in modo da consentire la graduale normalizzazione del battito del cuore, prima di passare all’ultima fase. Si termina infatti con dieci minuti di esercizi a corpo libero e di sollevamento pesi per rafforzare i muscoli e migliorarne la scioltezza. Data l’intensità che lo contraddistingue, l’esercizio aerobico è sopportabile solo dopo un graduale allenamento, in perfette condizioni fisiche. Per questo motivo i centri in cui si pratica questa attività sono generalmente dotati di personale medico specializzato.
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