Olio di lino: caratteristiche, vantaggi e consigli per la dieta

asparagus-1307640_960_720Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente attenzione nei confronti dei cibi salutisti. E, in tal proposito non è certamente errato pensare a valide alternative all’olio di oliva, in grado di generare dei positivi riflessi ancora più evidenti e significativi rispetto a quanto non possa avvenire nei confronti del concorrente più famoso. In questo senso, un cenno di particolare prestigio deve essere attribuito all’olio di lino, un prodotto che è da sempre consigliato nelle diete vegetariane – ma non solo! – per poter coprire il fabbisogno di Omega 3 (che sono contenuti quasi esclusivamente nei cibi di origine animale).

Proprietà dell’olio con lino

Sia sufficiente pensare che per quanto concerne le proprietà dell’olio lino, 1 cucchiaio da 10 ml fornisce 1,1 g di grassi saturi, 2,6 g di monoinsaturi e 5,6 g di polinsaturi (di cui almeno 4,6 g di acido alfalinolenico, precursore degli Omega 3: il doppio di quanto ritenuto necessario per chi non mangia né carne né pesce).

A cosa serve l’olio di lino

Utilizzatissimo in molti settori, l’olio è oggi per lo più fruito come integratore alimentare grazie al suo elevato contenuto di acidi grassi omega-3 e, in particolare di acido alfa-linolenico (ALA), rendendolo così una sostanza particolarmente privilegiata per tutte quelle persone che hanno naturalmente una dieta povera di omega-3 o stanno cercando comunque di incrementarne l’assunzione.

In aggiunta a ciò, ricordiamo anche che l’olio è spesso componente di prodotti dalle proprietà idratanti e lenitive per la pelle e che può essere dunque usato per trattare la pelle secca, irritata o pruriginosa. Particolarmente importante è anche il suo contributo su capelli e unghie, proprio grazie ai già ricordati acidi grassi e alle vitamine.

Infine, ricordiamo come l’olio di lino possa essere utilizzato anche come ingrediente per le tinture ad olio, come lubrificante, come finitura per legno e mobili.

Olio lino crudo o cotto?

Molte persone si domandano se sia meglio utilizzare l’olio di lino crudo o cotto. In generale, è corretto dichiarare che l’olio è più benefico quando si consuma crudo perchè così facendo non si perdono le proprietà nutrizionali sensibili al calore.

Quando l’olio si sottopone a temperature elevate o viene cotto, infatti, gli acidi grassi omega-3 sono danneggiati e ossidati, riducendo così il loro valore nutrizionale. Insomma, nel dubbio, è sempre meglio consumarlo a crudo, aggiungendolo magari come condimento su insalate e altri cibi.

Se però l’olio  deve essere comunque cotto, meglio usarlo a fuoco basso o in preparazioni dove non sia sottoposto a temperature elevate per un lungo periodo.

Controindicazioni dell’olio lino

Attenzione però a usarlo con troppa leggerezza e, in particolar modo, a conservarlo senza cautele. L’olio di lino si deteriora infatti molto facilmente rispetto ai colleghi più conosciuti, e per questo motivo non solo va usato esclusivamente a crudo e tenuto lontano da fonti di luce e calore. Bensì, una volta aperta la bottiglia (in genere da 250 ml) deve essere conservato necessariamente in frigorifero.

Il prezzo dell’olio di lino è oramai molto competitivo, anche grazie a una crescente concorrenza. Il prezzo dell’olio al litro è infatti pari a 12 euro per la versione bio spremuto a freddo.

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