Referendum del 4 dicembre: cosa cambia se vince il Sì

votoIl 4 dicembre 2016 i cittadini italiani sono chiamati ad esprimere il loro parere per quanto riguarda il disegno di legge per la Riforma Costituzionale. Si tratta di una questione di primaria importanza, perché la legge prevede di modificare sostanzialmente il sistema Bicamerale oggi in atto e di cambiare totalmente le funzioni e la costituzione del Senato. Vediamo più da vicino cosa cambia se vince il Sì, in modo da poter comprendere a fondo il Disegno di legge proposto dal governo.

Come cambia il senato
Se il giorno 4 dicembre vincerà il Sì il Senato subirà un profondo cambiamento, che ne modifica prima di tutto la composizione. Nasce il Senato delle Regioni, costituito da 90 rappresentanti locali, più 5 Senatori scelti dal Capo del Governo. In particolare questi ultimi resteranno in carica 7 anni, mentre i precedenti rimarranno in carica fino a che manterranno il ruolo a livello locale. 74 senatori saranno scelti tra i consigliari regionali, mentre 21 saranno sindaci. Se un consigliare regionale viene scelto per rappresentare la sua Regione nel Senato, rimarrà in carica fino a che sarà valida la sua partecipazione al consiglio regionale. Se tale incarico dovesse venirgli tolto, dovrà lasciare anche il Senato. Tale organo del Parlamento quindi avrà una composizione in regolare mutazione; ogni regione potrà esprimere un numero di senatori proporzionale al numero di abitanti che possiede.

L’iter legislativo
Oggi in Italia vige il bicameralismo perfetto, questo significa che ogni legge deve essere approvata sia dalla Camera, sia dal senato. Il Senato delle Regioni perde il potere legislativo, quindi non si occuperà più di decidere sulle leggi da approvare, ma le discussioni riguarderanno solo problematiche locali. Solo la Camera si occuperà di discutere, revisionare ed approvare le leggi.

Ulteriori cambiamenti
La proposta di legge per le modifiche alla costituzione italiana riguardano però molti altri ambiti, non solo il superamento del bicameralismo perfetto. Infatti è prevista anche una modifica della legge che riguarda i referendum, che potranno essere anche propositivi. Inoltre, nel caso in cui si riescano a raccogliere più di 800.000 firme diminuirà progressivamente il quorum per la validità del voto espresso dai votanti. Si modifica anche la spesa pubblica, prima di tutto per il taglio al numero dei senatori; inoltre i partecipanti al Senato delle Regioni non percepiranno alcuna indennità. Si stabilisce anche un tetto agli stipendi regionali, con chiaro risparmio per lo stato.

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