3 consigli per gestire un appezzamento terriero

eosfieraPer gestire un appezzamento terriero è sicuramente opportuno essere dotati dei giusti macchinari agricoli e soprattutto delle competenze necessarie per mantenere il suolo nutrito e in salute. Solo in questo modo infatti, il suolo, può essere in grado di dare i suoi frutti e pertanto di risultare produttivo.

 

1. Macchinari agricoli fondamentali per la gestione di un terreno

La trincia frontale è un attrezzo importantissimo per gli operatori della terra, in quanto serve a tagliare finemente l’erba e i piccoli sementi, curando così l’aspetto del manto erboso e rendendolo non solo più bello da vedere ma anche più sano. In questo modo infatti le erbacce evitano di oscurare i raggi solari alle erbe buone. Una trincia frontale è solitamente trascinata grazie ad un trattore da 25 a 40 CV di potenza, tramite attacchi a 3 punti di categoria 1N e 1. Ecco quindi che grazie a questo attrezzo il manto erboso appare più lineare e privo di avvallamenti. Con le lame verticali di cui è dotata la macchina inoltre si ottiene un’ottima azione di verticut, cioè di taglio in verticale necessario per tagliare l’erba su giardini, prati e aree urbane. La trincia in questo caso viene definita “frontale” in quanto si applica davanti al trattore, con uno spostamento laterale manuale o idraulico. La sua regolazione avviene tramite un rullo posteriore e grazie al moltiplicatore è possibile usare la trincia frontalmente su più posizioni, con cinghie di trasmissione ad alta resistenza e puleggia tenditore di facile tensionamento. Dato che si sta parlando di un macchinario molto articolato e soprattutto delicato, è fondamentale acquistarlo presso rivenditori di alto livello.

2. Riutilizzo intelligente del verde di scarto

Con le foglie secche, i rametti triturati o qualsiasi altra particella verde di scarto è possibile realizzare il compost, ovvero un insieme di vegetali triturati e lasciati a macerare per realizzare un concime ricco di sostanze nutrienti. La macerazione dura circa 9 mesi e per ottenere un compost di qualità è necessario che gli ingredienti utilizzati siano al 50% secchi, così da conferire il giusto livello di lignina (che dona struttura al composto finale) e al 50% freschi, così che il compost sia ben idratato e ricco di azoto.

3. Consultazione di esperti in geologia, zoologia e veterinaria

Spesso i terreni sono presi d’assalto da animali, più o meno infestanti. I cinghiali ad esempio possono causare solchi, sradicamento di piante e altri danni facilmente visibili all’occhio umano. Gli insetti invece possono svolgere un’azione più dannosa per le piante, andandola a danneggiare nel profondo proprio come fa la cocciniglia. Vi è quindi la necessità per molti imprenditori agricoli di richiedere l’aiuto a esperti esterni, specializzati in campi come la zoologia, la geologia ed il mondo veterinario. C’è da sottolineare inoltre, come precedentemente indicato, che spesso il verde tagliato dalle trince viene utilizzato per la realizzazione del compost. Se i vegetali utilizzati per creare questo prodotto fossero ricchi di insetti, batteri e altri animaletti nocivi, il risultato ottenuto dalla concimatura non sarebbe sicuramente di qualità.

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