Come si manifesta la balbuzie

29lights-951000_1920 (1)La balbuzie è un disturbo che tende ad avere un esordio nei primi anni di vita. Si parla di balbuzie infantile primaria quando la difficoltà nel parlare si mostra tra i 2 e i 6 anni; la balbuzie secondaria si presenta prevalentemente, invece, tra i 6 e i 14 anni. I due disturbi possono essere correlati, ma in molti casi la loro manifestazione differisce in modo preciso.

La balbuzie infantile primaria

Si parla di balbuzie infantile primaria quando il bambino balbetta improvvisamente mostrando difficoltà nel pronunciare alcuni termini o sillabe, nella sua completa inconsapevolezza. Il bambino che sta ancora imparando a parlare può mostrare difetti nel parlato del tutto simili a quelli di un adulto che tartaglia, cosa che però difficilmente ha delle cause a livello psicologico. Il bambino piccolo che balbetta può farlo anche solo sporadicamente, ma in genere non si rende conto di farlo e il suo balbettare non causa in lui ansia o timore nel parlare. Per due terzi dei casi il disturbo si mostra solo per un breve periodo, per poi scomparire in maniera del tutto naturale. A volte tale balbuzie è correlata a problematiche fisiologiche: la lingua, la bocca, i denti e l’intero apparato volto all’emissione di suoni non sono ancora sviluppati in modo completo.

La balbuzie secondaria

La balbuzie secondaria si presenta come cronicizzazione della disfluenza comparsa in età prescolare. Il disturbo è preceduto da episodi di balbuzie infantile primaria, che potrebbero essere stati curati in modo scorretto o completamente tralasciati. In alcuni casi invece il soggetto comincia a balbettare in modo del tutto improvviso e continua a farlo nel corso del tempo. In questi casi non è una problematica fisica che impedisce al bambino o all’adolescente di parlare in modo fluente. Si tratta più di una problematica sociale e psicologica, correlata spesso a disturbi dell’ansia, che si aggravano con il passare del tempo.

Perché trattare la balbuzie

Un soggetto che balbetta tende a temere le situazioni in cui deve parlare in pubblico, o di fronte a specifiche tipologie di auditorio. Ogni singolo soggetto offre poi un ampio panorama di situazioni specifiche. Alcuni soggetti balbettano in modo costante, ogni volta che parlano di fronte a qualcuno, che si tratti anche dei genitori; altri invece tartagliano solo in presenza di soggetti estranei o di fronte a un gran numero di persone. Molti non mostrano alcuna disfunzione o tentennamento nel momento in cui hanno un copione a cui aggrapparsi, sia esso un testo scritto, una poesia studiata a memoria o una canzone. È importante evitare che questo disturbo sia sottostimato perché altrimenti permarrà nel tempo, oltre a causare un aggravarsi dei sentimenti di ansia e di stress da parte del soggetto che ne soffre.

Come si cura la balbuzie

La logopedia può avere un ruolo importante nel trattamento della balbuzie, perché offre degli strumenti che consentono di limitare la frequenza del manifestarsi della disfluenza. È però importante appoggiarsi anche ad una terapia riabilitativa integrata, che lavori sia sull’aspetto di rieducazione del linguaggio che sul piano emotivo per la gestione dell’ansia e il superamento delle paure legate al timore di balbettare.

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