Il caffè fatto con la moka sta vivendo una nuova giovinezza

2 IMG_1488Dopo essere andata nel dimenticatoio, la moka sta vivendo una nuova giovinezza. La voglia di risentire profumi e sapori di un passato lontano diventa sempre più insistente ma fare una buona moka non è facile. Esistono tante varianti che vanno dalla qualità del caffè alla tipologia di acqua che influenzano il risultato in tazza. In questo post vi spieghiamo come fare una buona moka

Munitevi di pazienza perché gli accorgimenti sono tanti, ma seguirli ne vale la pena.

 La caffettiera va pulita


La caffettiera deve essere pulita, non deve avere al suo interno muffe o incrostazioni. Cosa molto importante: la caffettiera non va assolutamente lavata con il sapone. Il detersivo potrebbe accumularsi nelle parti non accessibili della caffettiera peggiorando il sapore del caffè. Per rimuovere le incrostazioni di calcare o residui di vario genere potete utilizzare l’aceto o prodotti specifici per la pulizia di questo tipo di macchine.

Caffè macinato da poco

Il caffè va macinato sul momento, in alternativa utilizzate della polvere messa sotto vuoto. È fondamentale utilizzare un chicco di caffè macinato di recente, solo così si riuscirà a mantenere il giusto aroma e gusto. Il nemico naturale di ogni alimento è l’ossigeno, più la superfice del chicco ne è esposta più si deteriora. Per questo le confezioni di caffè (e molti altri alimenti) vengono fatte in sottovuoto, o come sempre più spesso vediamo, sotto azoto. Ricordate che la polvere di caffè per la moka deve essere più grossa rispetto a quella che si usa per l’espresso. La pressione dell’acqua per l’espresso è molto più elevata, mentre la moka porta l’acqua a una pressione più bassa, per quest’ultima quindi è necessario che il macinato abbia uno spessore maggiore per poter portare a compimento l’estrazione.

Acqua utilizzate quella con meno calcare

L’acqua non deve superare la valvola e deve essere poco calcarea. Utilizzate, se potete, acqua imbottigliata e non quella del rubinetto. L’acqua del rubinetto spesso è più calcarea di quella imbottigliata, l’utilizzo di questa per lunghi periodi, oltre a darvi un caffè peggiore crea incrostazioni calcaree nella vostra moka che potrete eleiminare o con l’aceto o con specifici prodotti per la pulizia delle macchine da caffè.

La temperatura dell’acqua non deve raggiungere i 100 gradi


L’acqua non deve superare i 100 gradi. Temperature troppo elevate vanno a estrarre (solubilizzare) parti di caffè che modificano il sapore rendendolo più amaro e dando origine a quel famoso gusto di caffè bruciato. Un trucco che potete utilizzare è quello di mettere nella caldaia acqua già calda, cosa che fa diminuire la permanenza del caffè nella caffettiera (facendo diminuire l’assorbimento di sapori che potrebbero modificare il gusto) e diminuisce i tempi di estrazione.

Conclusioni


Insomma, come vi dicevo nell’apertura del post fare una buona moka sembra cosa facile, ma sono tanti gli aspetti da controllare e tenere in considerazione.
Se seguite tutti questi accorgimenti, sicuramente riuscirete ad avere in tazza un ottimo caffè. Ultima nota, il mercato del caffè tostato negli ultimi anni sta cambiando, nascono sempre più spesso piccole torrefazioni artigianali che producono caffè speciali provenienti da agricoltura biologica e sostenibile. Cercatele, scoprirete un sapore nuovo e più buono.
Sbizzarritevi facendovi suggerire tipologie di miscele sempre nuove, facendo aumentare o diminuire le percentuali di arabica e robusta e scegliendo chicchi che provengono da diverse parti del mondo.

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