L’Italia del riciclo

ecologiaDal rapporto annuale “l’Italia del riciclo” emerge che nel 2016 l’industria del riciclo ha avuto una crescita del 67% nel 2016, un livello di eccellenza in Europa. Plastica, vetro e carta e organico vengono trasformate in 10 milioni di tonnellate di materie prime nuove.

Le imprese italiane hanno ormai capito i vantaggi dell’economia circolare e hanno così raggiunto un livello di eccellenza con il riciclo del 72% dei rifiuti speciali, del 43% dei rifiuti urbani e del 67% degli imballaggi. Edo Ronchi, il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, commentando il rapporto “Italia del riciclo” afferma che per migliorare questi numeri ci sarà bisogno di politiche mirate a recuperare i ritardi di alcune Regioni, principalmente del Sud e, maggiore attenzione alle filiere industriali del riciclo per il loro ruolo strategico.

«Purtroppo l’Italia nell’immaginario collettivo è ancora il Paese delle discariche, delle emergenze rifiuti e delle immagini choc dell’immondizia di Napoli. Invece ci siamo lasciati alle spalle quelle stagioni vergognose e oggi il nostro Paese può contare su 1.500 comuni dove vivono oltre 10 milioni di abitanti in cui la raccolta differenziata supera il 65%» chiarisce Stefano Ciafani, il direttore di generale Legambiente.

Secondo il Was Annual Report 2016, uno studio condotto da Was-Waste Strategy, sei miliardi e mezzo di euro all’anno è la cifra stimata se l’Italia riciclasse correttamente vetro, organico e carta.

Il nostro Paese ottiene già ottimi risultati grazie all’uso delle materie ottenute dagli scarti di lavorazione o dai materiali derivati dal riciclaggio di rifiuti.

Le materie prime secondarie hanno ormai un ruolo strategico per l’industria italiana, ad esempio, se pensiamo alla carta, il fatturato delle prime 75 imprese top nel mercato è quasi tre volte quello del calcio italiano, ovvero circa 10 miliardi di euro in confronto ai 3,6 miliardi dello sport più seguito in Italia.

In Italia ancora oggi esistono margini di crescita e sviluppo nell’economia circolare; si possono trovare nel campo dei rifiuti urbani, specialmente al Sud dove milioni di tonnellate di umido non sono state ancora riciclate. Anche se oggi le discariche sono progettate adeguatamente, sigillate con geomembrane rinforzate in polietilene HDPE e rispettano tutti gli standard previsti dall’articolo articolo 242 del D. Lgs n° 152/2006 (Legge Quadro Ambientale) per la messa in sicurezza e per la bonifica del sito, è bene riutilizzare il più possibile i rifiuti, continuare nell’investire nell’economia circolare e non utilizzare le discariche per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti solidi urbani.

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