Nokia, sorprendente boom dei profitti

Nokia ha visto i suoi profitti aumentare del 22% a 316 milioni di euro nel corso del secondo trimestre, nonostante il fatturato trimestrale sia sceso dell’11% a 5 miliardi di euro. Il produttore di dispositivi per la rete mobile, che ha pubblicato venerdì i risultati finanziari per il periodo aprile-giugno, ha dichiarato che la crisi del coronavirus ha ridotto le vendite nette di circa 500 milioni di euro per la prima metà dell’anno, ma che si aspetta che la maggior parte delle vendite perse si sposti a periodi futuri.

La società finlandese, con sede a Espoo, ha dichiarato di essere in grado di aumentare la redditività per il secondo trimestre e di migliorare le prospettive di guadagno per il 2020, ridimensionando il proprio business dei servizi e firmando meno contratti 5G nel mercato cinese, altamente competitivo.

Rajeev Suri, presidente e amministratore delegato di Nokia, ha affermato che la maggior parte del calo dei ricavi della società è stato “il risultato di Covid-19, nonché un forte calo in Cina, sulla base dell’approccio prudente che abbiamo adottato in quel mercato”. Ha aggiunto anche che: “Abbiamo anche visto una riduzione guidata dai nostri passi proattivi per ridurre il volume d’affari dei servizi a basso margine”.

L’amministratore delegato Pekka Lundmark prenderà il controllo di Nokia questo fine settimana, proprio mentre l’azienda si trova in una posizione migliore di quanto previsto dagli analisti.

Gli utili sottostanti del secondo trimestre di Nokia sono saliti a 0,06 euro per azione, in crescita rispetto a 0,05 euro di un anno fa, battendo il consenso di 0,03 euro in un sondaggio di Refinitiv.

La società ha aggiornato le previsioni di utile per azione per il 2020 da 0,18 a 0,28 euro fino a un valore compreso tra 0,20 e 0,30 euro. La società rivale Ericsson, con sede a Stoccolma, Svezia, ha registrato un aumento delle vendite della rete 5G e dei ricavi del software all’inizio di questo mese.

Sia Nokia che Ericsson sono pronti a trarre vantaggio dall’incerto futuro di Huawei in Occidente, in quanto il governo ha messo un freno al gigante tecnologico di Shenzhen nel timore che l’azienda possa spiare il governo cinese. Huawei ha ripetutamente negato le accuse

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