Una recente ricerca innovativa ha messo a punto un orologio da polso che, con un test di pochi secondi, sarebbe in grado di rivelare se una persona è affetta o meno da malattia di Parking, o se invece il tremolio che ha nelle mani sarebbe diagnosticabile come tremore essenziale, e pertanto non in grado di rappresentare una patologia ad evoluzione progressiva, come il Parkinson, richiedendo un differente trattamento.
La novità arriva dai ricercatori dell’Università Campus Biomedico di Roma, in collaborazione con i colleghi dell’Università di Oxford. Il brevetto, già depositato, sembra promettere molto bene, tanto che i risultati relativi all’applicazione di questo strumento su un gran numero di pazienti sarebbero già stati pubblicati (sulla rivista Brain) e presentati all’interno di un importante congresso internazionale.
Il motivo di un simile clamore è d’altronde ben giustificato, visto e considerato che l’orologio in questione è in grado di arrivare a una diagnosi accurata nel 92 per cento dei casi, e pertanto ben oltre l’80 per cento che è stato raggiunto dalla diagnosi clinica, che fino ad ora era ritenuta il gold standard per i parkinsoniani. I risultati sarebbero migliori anche nei confronti della SPECT cerebrale, un esame diagnostico che utilizza un tracciante radio-nucleare per poter differenziare la classe di parkinsonismi da quella dei tremori essenziali.
Tra gli altri vantaggi tipici di questo tipo di dispositivo, anche la possibilità di poter essere operatore-indipendente, essere rapido nell’utilizzo ed essere molto economico, considerato che per poter funzionare necessita esclusivamente di un accelerometro, con un costo tra i 3 e i 15 euro.
Insomma, una buona novità per poter arrivare a una diagnosi tempestiva del morbo di Parkinson o del tremore essenziale, in maniera rapida, innovativa e economica, e consentendo così l’avvio del miglior trattamento terapeutico.
