Le app di gestione password si sono diffuse in maniera piuttosto importante negli ultimi anni, sollevando dall’esigenza di memorizzare le parole chiave milioni di utenti in tutto il mondo. d’altronde, se usare password complesse e possibilmente diverse per i vari servizi è una raccomandazione ben nota, è altrettanto evidente che non è facile tenere a mente le varie parole chiave.
Proprio per questo motivo sempre più utenti si stanno affidando a software specializzati per creare, per gestire e per poter archiviare password complesse: si pensi a 1Password, Dashlane, KeePass e LastPass, per citare quelli più conosciuti. Tutto bene, dunque? Non proprio.
Stando infatti a un recente report messo a punto dai ricercatori di Independent Security Evaluatorsj, queste app non sarebbero certamente delle eccellenze per quanto attiene la sicurezza. Ma per quale motivo?
Sempre secondo quanto affermano le note del report di cui abbiamo fatto rapido cenno, la Master Password, che è quella che consente di accedere all’archivio di tutte le nostre password, viene temporaneamente archiviata nella memoria di sistema in chiaro. Proprio per questo motivo, nell’ipotesi in cui un pirata riuscisse ad avere accesso al nostro computer e quindi alla memoria di sistema, non dovrebbe incontrare troppa difficoltà nel visualizzare anche la Master Password, ovvero la parola chiave che consente di arrivare a tutte le parole chiave.
Ma che cosa si può fare per poter arginare il problema? Nell’attesa che gli sviluppatori di queste app trovino una soluzione adeguata, per il momento la raccomandazione principale è quella di non lasciare aperte in background queste app e magari forzare la chiusura del processo una volta che abbiamo finito di usarle.
In ogni caso, rimane pur sempre una buona abitudine quella di non tornare all’auso delle vecchie password con la data di nascita o con il proprio nome, che sono quelle generalmente più vulnerabili.
