Rinegoziazioni mutui elevate ma stabili

clock-77497_960_720Nel corso del primo trimestre dell’anno è proseguita in maniera positiva la crescita dei nuovi contratti, con 8,5 miliardi di euro erogati, ben il 45 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Quindi le rinegoziazioni di prestiti esistenti hanno mantenuto l’importanza raggiunta nel corso del 2015, ma il fenomeno sembra essersi stabilizzato in relazione al complesso delle operazioni del periodo.

Di fatti, sottolineano le più recenti statistiche elaborate in tema, nei primi mesi del 2016 la percentuale di surroghe e sostituzioni sul totale delle erogazioni a medio/lungo termine per l’acquisto di abitazioni da parte di famiglie consumatrici è risultata pari al 22,6 per cento, 6 punti superiore al dato del primo trimestre 2015 ma in linea con la media dei rimanenti tre trimestri dell’anno passato. In termini di stock, nel primo trimestre 2016 i prestiti rinegoziati sono arrivati a rappresentare il 12,3 per cento dei finanziamenti alle famiglie consumatrici per acquisto abitazioni, dal 7,9 per cento di un anno prima.

In maniera più dettagliata, stando alle statistiche armonizzate dell’eurozona, l’incidenza delle rinegoziazioni è rimasta elevata anche nel secondo trimestre, ma il trend sembra cominciare ad attenuarsi, col 31,8 per cento in media nel periodo, dal 33,1 per cento dei primi tre mesi del 2016, e il dato di giugno sceso a 29,8 per cento, sotto il 30 per cento per la prima volta da settembre 2015. La rilevanza del fenomeno resta leggermente più contenuta della media dell’area euro, dove le rinegoziazioni spiegano il 35 per cento circa delle erogazioni.

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