Neuromarketing e neurogadget: cosa sono?

4 office-gc3fd6fb77_1280Moltissime aziende, nel corso degli anni, hanno cominciato a cercare metodi nuovi e alternativi per fidelizzare e per soddisfare le necessità dei propri utenti. Il marketing tradizionale, infatti, sembra non essere più valido come un tempo, complice anche l’utilizzo ormai diffuso di internet in tutte le case e le pubblicità molto simili fra loro sul web.

Il neuromarketing fa leva sulle emozioni e sui ricordi dell’utente, ricorrendo a strategie come la PTO, ovvero la Promozione Tramite Oggetto. Essa si basa sull’utilizzo di gadget personalizzati e materiali pubblicitari in grado di aumentare feedback positivi, engagement e valorizzazione del brand. Oggetti quindi, come t-shirt, tovagliette, tappetini per mouse e gift card personalizzate, vengono sfruttati per creare feeling tra brand e cliente, agendo sulle emozioni di quest’ultimo.

In genere la maggior parte degli utenti, che ricevono un omaggio da parte di un’azienda, tende a ricordare il suo nome per più di un anno. Così come una grandissima fetta di clientela preferisce conoscere un brand attraverso metodi diversi dalla pubblicità tradizionale, come siti o volantini, e preferisce toccare con mano la sua etica, il suo modo di lavorare e creare un’empatia diretta.

Quali sono gli obiettivi del neurogadget?

Il neurogadget ha l’obiettivo di fidelizzare i clienti già acquisiti, coccolandoli con omaggi a loro dedicati e non solo. Questa pratica di marketing, inoltre, permette di acquisire nuovi clienti, suscitando interesse e curiosità agli occhi di chi ancora non conosce il brand ma ne rimane affascinato. Inoltre il neurogadget permette di scoprire cosa pensa l’utente medio dell’azienda e migliorare la percezione del brand agli occhi del pubblico.

È importante ovviamente scegliere dei gadget di qualità, in modo che l’oggetto regalato possa garantire emozioni positive in chi lo riceve. Ecco quindi una lista di articoli utili e originali:

  • Calendari da tavolo, utili nella vita di tutti i giorni sia in casa che sul posto di lavoro. Un oggetto di uso quotidiano che non può non essere notato;
  • T-shirt e polo personalizzate, da usare come indumento tradizionale, per andare in palestra o come maglietta di ricambio da tenere sempre a portata di mano;
  • Tappetini per il mouse, sempre utili, specialmente per chi lavora molto tempo al computer e tende a usurarli in fretta;
  • Segnalibri, tra i gadget più economici, utilizzabili non solo all’interno dei libri ma anche dentro agende e diari. Anche in questo caso il gadget è sempre sotto l’occhio dell’utente;
  • Ventagli in carta, ecologici e perfetti quando si desidera fare neuromarketing in occasione di eventi in cui partecipano moltissime persone, specialmente se d’estate;
  • Panni in microfibra, bizzarri apparentemente ma molto indicati per chi deve pulire occhiali o il monitor del pc con frequenza.

Quando si acquistano articoli di questo tipo è importante non accontentarsi e rivolgersi solo ed esclusivamente a fornitori competenti di oggetti personalizzati. Se il neuromarketing si basa sulle emozioni, è importante che queste siano sempre positive e mai influenzate da esperienze di utilizzo gadget deludenti. Ritrovarsi con un tessuto che stinge o con un oggetto di carta che si rompe dopo pochi secondi non è certo piacevole.

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