Quanto guadagnano gli italiani? secondo la fotografia scattata dall’Adepp, Associazione degli enti previdenziali privati, i guadagni dei professionisti sono calati significativamente nel periodo della crisi, tanto che tra il 2007 e il 2014 il reddito medio degli iscritti alle Casse previdenziali è calato in termini reali del 18,35%. E, se a subire il contraccolpo maggiore sono alcune categorie (biologi, consulenti del lavoro, notai, psicologi, avvocati, infermieri e architetti), svolgere un’attività al Sud si dimostra sempre più penalizzante, considerato che in Calabria si guadagna il 65% in meno rispetto a colleghi che operano – ad esempio – in Lombardia.
Insomma, una situazione particolarmente difficile, e talmente critica che ha spinto il presidente dell’Adepp Andrea Camporese a dire che “quando proponevamo l’accompagnamento del professionista lungo tutto il percorso della vita lavorativa, non sbagliavamo. Non basta erogare una pensione, i nostri giovani hanno bisogno di entrare e stare nel mercato del lavoro, hanno bisogno di opportunità, non di rassegnazione”.
Nel frattempo, non si può non notare come ad ampliarsi sia il divario di genere e generazionale: in Campania, Lazio, Liguria e Valle d’Aosta le professioniste hanno incassato tra il 51,6 e il 55% del reddito dichiarato dagli uomini, laddove la «forchetta » reddituale va dalla media dei circa 13 mila euro lordi annui delle calabresi ai 38.500 delle trentine, però i conterranei di sesso maschile della regione settentrionale possono vantare entrate medie di oltre 61 mila euro.
In difficoltà anche i giovani: lo scorso anno un professionista con meno di 30 anni intascava (in media) 12.469 euro, un under 35 poco più di 17.850.