SpaceX, indifferente del fatto che l’uragano Irma stava falcidiando una larga parte del continente americano, è riuscita a sfidare i cieli e mandare in orbita il velivolo X–37B della U.S. Air Force, un misterioso mezzo che può dunque essere annoverato come un’ulteriore pietra miliare nel proprio percorso di crescita.
La società spaziale, di proprietà dell’eclettico Elon Musk, ha infatti affermato di essere riuscita a condurre in orbita X-37B, un veicolo spaziale sperimentale della U.S. Air Force, e in grado di rappresentare il primo frutto della collaborazione tra SpaceX e la U.S. Air Force, a margine di un contratto che dovrebbe in futuro garantire maggiori accordi con la Difesa americana, valutato anche il successo di questa missione.
Il lancio è avvenuto utilizzando il razzo Falcon 9 dalla piattaforma LC-39A del Kennedy Space Center. Non solo il razzo ha permesso di mettere in orbita il velivolo X-37B, ma è anche riuscito a atterrare in maniera integra nella piattaforma LZ-1 di SpaceX a Cape Canaveral, costituendo dunque un duplice vantaggio per le prossime missioni. Guai però a pensare che il lancio sia stata una passeggiata: la società è infatti dovuta correre ai ripari per poter evitare l’arrivo dell’uragano Irma, che avrebbe impedito le operazioni di volo.
Tecnicamente, per il momento non sono ancora note (almeno, al pubblico!) le specifiche di X-37B, che dovrebbe condurre per 2 anni degli esperimenti in orbita, prima di tornare a terra. Simile allo Space Shuttle, ma con dimensioni più ridotte, anche X-37B utilizza, per l’atterraggio, una normale pista per aerei. X-37B è stato realizzato per avere costi contenuti e poter essere riutilizzato nel corso del prossimo futuro per altre missioni. Lo stesso dicasi per il razzo, recuperato integralmente e in grado di alimentare nuovi progetti da parte della compagnia di Elon Musk.
