Diversi discorsi dalla Federal Reserve, negli ultimi giorni, hanno ribadito che gli obiettivi di piena occupazione e stabilità dei prezzi sono vicini e segnalato lo spostamento di focus sullo scenario di politica fiscale della nuova Amministrazione Trump. Bullard (St Louis Fed) ha in particolar modo affermato che un rialzo a dicembre sarebbe “un’opzione molto ragionevole” e ha aggiunto che nuove politiche fiscali avrebbero scarsi impatti sul 2017, ma potrebbero avere effetti più avanti nel tempo, più probabilmente nel 2018.
Lo stesso membro Fed ha poi indicato che riforme profonde (riforma tributaria, deregolamentazione, e spesa per infrastrutture) potrebbero modificare l’attuale regime di bassi tassi neutrali, ma ci vorrà tempo. Evans (Chicago Fed) ha detto che la domanda è “davvero piuttosto forte”; sulla politica fiscale, Evans ha detto che bisognerà aspettare per vedere le misure adottate, aggiungendo che con un tasso di disoccupazione basso c’è meno necessità di stimolo fiscale. Dudley (NY Fed) ha detto che i rischi verso il basso per l’economia sono probabilmente ridotti anche se la Fed vorrebbe vedere una dinamica salariale un po’ più forte.
A suo avviso il rafforzamento del dollaro è legato allo scenario migliore dell’economia, mentre il rialzo dei rendimenti era necessario da tempo. Dudley ha detto che è prematuro dare giudizi “forti” sul 2017 e il suo scenario prevede tassi in rialzo graduale nel tempo. Il FOMC è chiaramente pronto ad alzare i tassi a dicembre, e probabilmente manterrà un atteggiamento cauto nella prima parte del 2017, in attesa di maggiori informazioni sulla politica fiscale. Le proiezioni dei tassi che verranno pubblicate alla riunione di dicembre non dovrebbero variare rispetto a quelle di settembre.
