La cremazione: dalle origini ai giorni nostri

eosL’usanza di incenerire i corpi, sino al passato non troppo antico, è stata limitata da una serie di riserve per lo più ecologiche. L’idea che tutto svanisca e che la salma di un caro defunto bruci tra le fiamme è stata spesso assimilata all’idea per cui la cremazione interrompa l’aspetto spirituale del passaggio all’altro mondo. Se però guardiamo la nostra storia e le società più antiche è facile individuare posizioni piuttosto diverse rispetto alla cremazione e queste ci aiutano a capire come mai questa pratica stia diventando sempre più richiesta, come testimoniano i professionisti delle cremazioni su Lastello.

La cremazione nell’antichità

Ad oggi sappiamo che gli antichi Egizi custodivano le salme dopo l’imbalsamazione, avvolgendole in bende profumate e corredandole di beni da portare nell’aldilà proprio come i Babilonesi. Vi erano poi altre società come quelle dei Fenici che praticavano la cremazione o i Vichinghi che disperdevano il corpo del defunto in mare su una barca che veniva incendiata.

Anche i Greci erano soliti ardere i cadaveri degli eroi e l’ascesa all’Olimpo era identificata nella fumata che si innalzava in cielo. In Italia il rapporto tra cremazione e religione ha ridimensionato l’utilizzo di questa pratica che si è riaffermata nell’ottocento a seguito della nascita del movimento cremazionista.

Questa fu avallata da medici e politici che la promossero come metodo ideale per la conservazione dei defunti da un punto di vista igienico ed economico. In quegli anni nacque anche la Società milanese di cremazione e venne approvata la Legge sull’igiene che definiva le regole per eseguire tale pratica.

Un rito antico e complesso

La cremazione all’interno delle religioni è da sempre considerata un rito antico e complesso. Per esempio nella cultura indù simboleggia la preparazione del viaggio verso il regno dei morti mentre per gli ebrei ortodossi simboleggia il ritorno alle origini: polvere eri e polvere tornerai. Ci sono talune religioni che, tuttavia, non contemplano esplicitamente questa possibilità perché convinte della necessità di seppellire i defunti sotto terra.

Tra queste, per esempio, c’è la religione cattolica che per molti anni si è opposta alla cremazione. Tale diniego è stato revocato alla fine del ventesimo secolo, quando secondo il diritto canonico è stato ammesso ardere i cadaveri affinché siano conservati e non dispersi. La cremazione oggi è stata autorizzata in modo esplicito dal documento vaticano Ad Resugendum Christo risalente al 15 agosto 2016.

La cremazione oggi

La cremazione oggi trova sempre maggior approvazione per una serie di ragioni. Innanzitutto è più economica, ma la convenienza non riguarda solamente questioni finanziarie. Difatti visti gli spazi sempre più limitati di cui dispongono le regioni per la tumulazione e le difficoltà ad ampliare gli spazi destinati alle aree cimiteriali la cremazione sembra essere la miglior soluzione. Inoltre la cremazione è considerata la scelta ecologica che non toglie dignità al corpo ma che preserva l’individuo dall’inesorabile decomposizione a cui è naturalmente soggetto.

Questo è correlato anche al fatto per cui le salme oggi si decompongono più lentamente rispetto a circa un ventennio fa a causa dell’alimentazione e dello stile di vita che conduciamo. Farmaci e conservanti rallentano questo processo impedendo ai cimiteri di rimuovere i resti per poi raccoglierli in contenitori di dimensioni minori man mano che passi il tempo.

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